Il protocollo d’intesa tra l’Agcm e le Procure di Roma e Milano per un più efficace contrasto alla corruzione e alle condotte anticoncorrenziali
Milano, 24 gennaio 2018 – E’ fresca di pubblicazione la notizia che riguarda la firma, da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), di due protocolli d’intesa con le procure della Repubblica di Roma e di Milano, finalizzati a migliorare il sistema di contrasto alla corruzione e ai reati contro la p.a., nonché di tutela dei mercati, attraverso un quadro operativo che si fonda sullo scambio di informazioni tra le autorità su indagini e procedimenti che rientrano nella rispettiva competenza.
In particolare, i protocolli prevedono che la cooperazione da essi regolata è specificamente riferita alle attività rispettivamente svolte dall’Agcm e dalle Procure nei procedimenti amministrativi di cui agli artt. 14 e 21 bis della L. 287/90 (Norme per la tutela della concorrenza e del mercato).
Nello specifico, i protocolli definiscono i contorni della collaborazione tra le autorità, prevedendo, innanzitutto, che le Procure possano inviare all’Agcm, anche su richiesta di quest’ultima, copia di provvedimenti, misure e atti relativi ai reati che interessano il corretto funzionamento del mercato (come ad esempio, la turbativa d’asta di cui all’art. 353 c.p.) ovvero quei reati (come la truffa di cui all’art. 640 c.p.) che possono incidere sugli interessi economici dei consumatori.
Concordemente con lo scopo di istituire un flusso informativo a doppio senso, i protocolli prevedono che, laddove dall’attività di enforcement dell’Agcm (sia in materia di concorrenza che di tutela del consumatore), emergano condotte aventi rilievo penale, l’Autorità ne darà comunicazione senza indugio alla procura competente, comunicando “lo stato del procedimento, i tempi attesi di conclusione dello stesso e, successivamente, gli esiti dei propri accertamenti, corredati dagli atti istruttori, al fine di consentire un tempestivo avvio delle indagini”.
I protocolli siglati, che hanno validità quinquennale e sono rinnovabili, istituzionalizzano una prassi già invalsa e che vede da tempo l’Autorità collaborare attivamente con le procure, trasmettendo alle stesse informazioni e documenti rilevanti sotto il profilo penale.
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